Mi sono reso conto in questi mesi, in cui non perdo occasione di parlare dello SCEC e del suo Arcipelago, che tutti gli argomenti e le idee, portati alla ribalta dal popolo di buona volontà che i masanielli chiamano SCEiCchi, sono riconducubili ad una idea: la moneta-merce, la moneta con gli interessi.
Ho capito profondamente che questo E’ il fattore CHIAVE, il peccato originale del dissesto economico/sociale attuale.
Affrancarsi da questo concetto vuol dire affrancarsi da duemila e passa anni di storia e di azioni basate sul concetto che “soldi fanno soldi”; ecco perchè è così difficile sradicare questa pianta malefica.
Possiamo quindi essere profondamente grati a questa crisi che sta facendo emergere la vera natura delle cose, stigmatizzandone il suo carattere diabolico; solo così abbiamo la grandissima opportunità di conoscere il male e quindi di prendere il giusto antidoto: la moneta libera dal debito, lo SCEC.
Il “commercio può essere etico solo se prima lo è il mezzo di scambio”; sappiamo che tutto nasce da qui, quindi, per giusti che siano tutti gli altri argomenti più o meno etici, di decrescita felice o di equo e solidale, serve prima cambiare le regole e lo SCEC è uno strumento abile e potente che consente, subito e democraticamente, questa transizione.
Allora puntiamo dritto su questo: serve una rappresentazione condivisa da tutti perchè maturi la capacità operativa di fare scelte abili per cambiare!
Guidiamo l’attenzione su questo punto; le forze che riusciremo a catalizzare tutte insieme si moltiplicheranno al punto che sarà più facile per tutti vedere questa matrix e quindi staccarsi da essa.